Meglio fare a pugni che il terrorismo delle chiacchiere!

«Ma, per favore, che non ci sia fra voi il terrorismo delle chiacchiere! Cacciatelo via! Ci sia fraternità! E se tu hai qualcosa contro il fratello, glielo dici in faccia… Alcune volte finirai a pugni, non è un problema: è meglio questo che il terrorismo delle chiacchiere».

Papa Francesco torna ad attaccare l’ipocrisia di chi sparla e calunnia alle spalle.

Un tema affrontato fin dalla sua elezione, anche contro il clima asfittico e velenoso che negli anni di pontificato di Benedetto XVI aveva funestato la Curia, un male duro a morire nella Chiesa.



Il pontefice ha parlato all’assemblea della Conferenza italiana superiori maggiori, che riunisce gli ordini religiosi (gesuiti, francescani, benedettini e così via), partendo dalla necessità di una testimonianza coerente dei religiosi: «La vita religiosa aiuta principalmente la Chiesa a realizzare quella attrazione che la fa crescere, perché davanti alla testimonianza di un fratello e di una sorella che vive veramente la vita religiosa, la gente si domanda “che cosa c’è qui?”, “che cosa spinge questa persona oltre l’orizzonte mondano?”. Questa direi è la prima cosa: aiutare la Chiesa a crescere per via di attrazione. Senza preoccuparsi di fare proseliti: attrazione!».

Il «cristiano pagano» nemico «della Croce di Cristo» Anche nella messa del mattino a Santa Marta, Bergoglio aveva puntato il dito contro i «cristiani pagani» che si «comportano come nemici della Croce di Cristo», affetti dalla «mondanità spirituale» che corrompe, come il cattivo amministratore del Vangelo: «Come è arrivato questo amministratore al punto di truffare, di rubare al suo signore? Come è arrivato, da un giorno all’altro? No! Poco a poco. Un giorno una mancia qui, l’altro giorno una tangente là e così poco a poco si arriva alla corruzione».

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